La nuova struttura, realizzata dal Comune Cuneese, che sostituisce la vecchia struttura, è stata concessa in gestione al CAI di Carmagnola
Carmagnola ha anche una “succursale” tra i monti: è il bivacco Carmagnola in via di allestimento sui monti di Acceglio a quota 2850 metri. E’ il bivacco più alto delle valli cuneesi e si trova sullo spartiacque tra la Val Maira e la Val Varaita; se ne stanno occupando i soci del Cai di Carmagnola che stanno anche ripristinando un vecchio sentiero militare che porta al bivacco e che dedicheranno al mitico personaggio del Cai carmagnolese Agostino “Gustin” Gazzera.
La nuova struttura è stata realizzata dal Comune di Acceglio che ha ottenuto fondi europei destinati a tale tipo di strutture; l’affidamento dell’allestimento e della futura gestione sono stati concessi al Cai di Carmagnola in forza della presenza nelle immediate vicinanze del vecchio “Rifugio Carmagnola” nato agli inizi degli anni ’70 grazie all’impegno di alcuni carmagnolesi appassionati di montagna.
Era infatti il 1971 quando un gruppo di giovani alpinisti di Carmagnola individuarono in una casermetta abbandonata la possibilità di realizzare un rifugio: l’iter burocratico per ottenerne l’uso da parte del Demanio e Genio militare fu piuttosto laborioso ma finalmente nell’estate del 1973, grazie ad un paio di viaggi con un pulmino che Celestino e Pinuccio Chiesa riuscivano a far salire su quella mulattiera, venne allestito il rifugio.
Racconta il professor Oscar Casanova, uno dei protagonisti di quella stagione da pionieri: “con quel pulmino sono arrivate sul posto porte e finestre, cemento e attrezzi vari oltre a tavoli, panche, cucina a gas; eravamo una ventina di volenterosi che con orgoglio abbiamo realizzato il nostro rifugio.
Il rifugio, per il quale si pagava l’affitto al Demanio militare, funzionò per diversi anni anche se ripetuti atti vandalici mettevano a dura prova il nostro entusiasmo. Alla fine degli anni ’90 la proprietà passò al comune di Acceglio e, proseguendo il vandalismo, il rifugio venne definitivamente abbandonato”.
Ora la nuova struttura viene allestita in forma di bivacco, con dieci posti letto, tavolo, panche e locali di servizio. Il bivacco potrà essere utilizzato dagli escursionisti e dagli appassionati di mountain-bike che si inerpicano nella zona, frequentata da anni anche dai ciclisti dell’Iron bike e da molto alpinisti, anche stranieri.
Gli albergatori delle vallate offrono agli escursionisti il servizio Sherpabus che consente il trasbordo del bagaglio da una vallata o da una località all’altra a quanti vogliono camminare tra le montagne della zona che offrono interessanti spettacoli naturalistici e, nella stagione, a quanti praticano lo sci alpinismo, disciplina molto apprezzata in zona dagli sciatori, molti provenienti da tutta Europa.
Mentre i soci del Cai Carmagnola proseguono nei lavori sul sentiero e nel bivacco si sta anche preparando una mostra con fotografie e filmati che illustreranno alla cittadinanza queste realizzazioni targate Carmagnola.
Maresita Brandino