Si è svolto lo scorso sabato 9 novembre presso il Sermig di Torino il Congresso di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, promotore della “RiEvoluzione” per combattere i cambiamenti climatici.
Il neo eletto presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta Giorgio Prino, cittadino carmagnolese che per oltre due anni ha guidato il Circolo locale Legambiente, il Platano, ha commentato così al termine del Congresso: “Oggi l’emozione e l’entusiasmo sovrastano la stanchezza. Ritrovarsi in famiglia, in compagnia dei tanti soci e delle belle storie che racconta la nostra associazione, ci dà l’energia per iniziare a scrivere questa nuova pagina, di un libro già ricco e che continua. Una RiEvoluzione che ci dà la spinta per affrontare i tanti temi che ci stanno a cuore, per essere consapevoli che è il tempo del coraggio, il tempo di essere pronti a fare la nostra parte per Cambiare il Cambiamento Climatico”.
A prendere parte al congresso è stato un folto gruppo di oltre 150 delegati dei circoli territoriali, e che ha portato al completo rinnovo delle cariche statutarie: a fianco del presidente guideranno l’associazione nei prossimi quattro anni Alice De Marco, direttrice, Sergio Capelli, amministratore, Angelo Porta, vicepresidente.
“In questi giorni più di 11000 scienziati, oltre 250 che lavorano in enti e accademie italiane, hanno firmato un documento che evidenzia come oggi il tema non sia più il cambiamento climatico, ma l’emergenza climatica –ha dichiarato ancora il neo presidente Prino-. E hanno indicato delle soluzioni. Soluzioni che passeranno giocoforza da un Green New Deal, tappa obbligata di un percorso che ci porti fuori dalla drammatica situazione attuale. La sfida per tutti noi è declinare localmente le soluzioni globali. A partire dalla campagna associativa Change Climate Change, lo faremo!”.
“#RIEVOLUZIONE: il tempo del coraggio” è il titolo della plenaria da cui sono emerse analisi e priorità associative. Il Piemonte è un territorio complesso, terra di acqua e di montagne che si dimostra sempre più fragile e bisognoso di attenzioni. Attenzioni che non possono non essere una delle priorità di Legambiente per i prossimi anni. A partire dalle città -in cui si concentrano quasi la metà dei residenti regionali- e dall’ecologia urbana. Il costante stato emergenziale sull’inquinamento atmosferico, una Regione che supera di poco il 60% di raccolta differenziata a fronte di obblighi di legge del 65%, la necessità di una nuova mobilità leggera e meno impattante, l’inquinamento elettromagnetico e la nuova sfida del 5G sono solo le punte avanzate dei problemi che affliggono il tessuto urbano.
Attenzioni che si devono riversare sul territorio tutto, fortemente colpito dal dissesto idrogeologico, tragicamente evidente negli ultimi avvenimenti che hanno interessato il basso Piemonte. A partire dalla tutela dei corsi e specchi d’acqua per arrivare allo stop al consumo di suolo, al recupero, rinnovo, rigenerazione del già costruito. Attenzioni che non possono non comprendere il trasporto ferroviario, positivo per ambiente e pendolari, per il quale l’associazione chiede la riapertura delle linee ferroviarie sospese, strumento fondamentale anche per il contrasto all’inquinamento atmosferico.