Obiettivi: l’accesso diretto in Prima e la vittoria in finale della Coppa contro Area Calcio in primavera
Caramagna Piemonte, paese di vocazione agricola di 3000 abitanti, ha comunque nel dna una grande passione sportiva, in particolare per il calcio. Il 15 luglio 1979, 40 anni fa, nasceva infatti l’US Caramagnese per volontà di un gruppo di amici e appassionati locali. Da qui il rapido evolvere della selezione nelle categorie dilettantistiche, partendo da un’iscrizione alla Terza Categoria e ottenendo ottimi piazzamenti sino a raggiungere nel tempo la Prima. A ricordarci con esattezza tale momento della fondazione colui che di fatto è rimasto l’ “ultimo baluardo” dalla nascita della squadra dai colori sociali biancorossi: Alberto Galleano, 70 anni, ai tempi giocatore e dirigente, ora, dal 2014 presidente della squadra che, proprio in quel periodo, cambiò la sua denominazione divenendo Cld Caramagnese. Variazione di nome per via del gemellaggio che la stessa Caramagnese instaurò proprio in quell’anno con la Cld Carmagnola, la società di calcio a 5 allenata dall’allora mister-giocatore brasiliano Lino Gomes, che aveva la sede degli allenamenti e delle partite casalinghe proprio presso il Palasport di Caramagna Piemonte. «Della Caramagnese i miei primi ricordi – afferma il presidente Galleano – vanno al periodo in cui rivestivo il ruolo di giocatore e dirigente. Allora avevo una trentina d’anni e provenivo già da esperienze passate di giocatore nelle giovanili del Torino, passando successivamente in squadre forti locali come Carmagnola e Cavallermaggiore». Nell’organigramma, ci ricorda lo stesso Galleano (forte anche nel superare una forte flessione fisica, che ha comportato una doppia operazione ospedaliera e un’assenza forzata dai campi di sei mesi), figurano oltre a lui il vice presidente Luigi Ingaramo (ex presidente), il segretario Luigi Chiaraviglio, il ds Dario Panetto, proveniente da quella che fu la gloriosa squadra del Racconigi, il general manager Mauro Roccini, poi ancora Sandro Eandi e Saverio Teora.« Il percorso di quest’anno è molto positivo, stiamo andando davvero bene (secondi alle spalle del Val Maira e in compartecipazione con il San Bernardo e Vigone). – aggiunge orgoglioso Galleano – E inoltre abbiamo raggiunto la finale di Coppa che disputeremo in primavera contro l’Area Calcio Alba Roero. Quindi il nostro obiettivo minimo rimane quello di raggiungere i playoff in campionato e perché no, provare a vincere la Coppa».
Il patron ci ha poi spiegato quale sia la vera forza della Caramagnese: «Sicuramente non solo i ragazzi della rosa, ma l’organizzazione che sta nei nostri impianti sportivi all’avanguardia invidiati dai dintorni, che negli ultimi 6/7 anni hanno ospitato ad esempio il Bra nel periodo in cui raggiunse l’Eccellenza e successivamente la D, ma anche il Cuneo calcio prima del fallimento e le squadre del Torino con incontri ripresi da Sky. I nostri impianti sono letteralmente il nostro vanto».
La Caramagnese ripone quasi tutto sulla prima squadra, la scelta ricade su questa realtà perché vi sono pochi talenti giovani per formare le rispettive compagini. «Al momento, a livello di giovanili, annoveriamo i Pulcini e gli Allievi Under 16, non abbiamo nessun’altra categoria. Vi è dunque un “salto” generazionale dal 2009 al 2004, seppur avessimo provato a lanciare i primi calci, ma numericamente non ci siamo riusciti. Gli unici nostri giovani rimasti in prima squadra che hanno fatto la trafila intera dai Pulcini alla Juniores sono quattro ragazzi del ’99 e cioè l’attaccante Giacchino, i centrocampisti Osella e Gallo, nonché il difensore puro Tirante, quest’ultimo in prestito al San Bernardo».
Nessun dubbio nel dire quale secondo lui sia stato sinora in campionato il miglior giocatore della rosa che l’abbia più impressionato: «Sicuramente Matteo Sismonda, ma anche i nuovi Gala, Cagliero e Sansoldo, che hanno risposto interamente ai desideri della squadra. Tra i giovani nota di merito anche per Re, classe ’99 in prestito dalla Cheraschese, oltre ai già detti Giacchino e Osella». Su mister Marco Grosso:« Ha subito instaurato un buon feeling con la società e con i suoi giocatori. Un rapporto diretto, riuscendo a far loro recepire tutto molto in fretta» Un augurio sul futuro: «Ottenere i playoff, meglio ancora se qualcosa in più come l’accesso diretto in Prima Categoria. Per quelle che poi sono le nostre disponibilità, l’obiettivo per i prossimi anni, molto probabilmente. è quello di non andare oltre la Prima categoria. Non disdegno tuttavia l’idea di lanciare qualche nostro campione da proporre a blasonate società interessate di livello superiore».