Sono trascorsi quasi vent’anni dall’inizio del sogno di Karmadonne, sei da quando si è costituita l’Associazione a Carmagnola, nel 2014. Oggi, Karmadonne ha finalmente una propria sede, Casa Frisco, un luogo di incontro per donne e uomini “provenienti da diverse culture, finalizzato a incoraggiare forme di integrazione, sostegno e accompagnamento, favorendo una maggior inclusione sociale nel contesto cittadino”.
Un risultato di tutto rispetto, cui vanno aggiunti progetti ambiziosi e una buona dose di coraggio e voglia di fare. Elementi che di certo non mancano a Casa Frisco, dove quotidianamente soci e socie, volontari e professionisti, di ogni età, offrono il proprio contributo per migliorare i servizi e far crescere l’Associazione. “Il nostro è stato un cammino tortuoso. Non sono mancate le difficoltà, ma non ci siamo scoraggiate: abbiamo sempre portato avanti i nostri sogni – spiega la presidente di Karmadonne Angela Inglese -. Col tempo, molti dei nostri progetti sono diventati realtà, a cominciare dalla Casa, uno spazio di condivisione, destinato all’ospitalità”.
Ma la Casa è molto più di un semplice “Ostello”. È un Housing sociale, un ambiente di accoglienza e confronto tra culture, abitudini differenti. “Volevamo dar vita a una realtà capace di offrire appoggio e amicizia, un punto di incontro tra necessità e bisogni, multiculturale, in cui ognuno potesse sentirsi libero di esprimere se stesso, la propria creatività, attraverso laboratori e corsi. Da qui sono maturate collaborazioni, amicizie e sono stati forniti contributi e sostegni”.
Contributi che hanno fatto sì che dalla Casa potessero nascere importanti servizi, come la Mensa Popolare, ormai al suo terzo anno di attività. “La Mensa, inaugurata nel 2017, è uno dei nostri progetti più ambiziosi e complessi – prosegue Angela Inglese –. Noi la definiamo Popolare non perché sia povera. Al contrario, la Mensa è ricca, di persone, di storie”.
Tra i suoi obiettivi, il recupero del cibo invenduto e la lotta all’isolamento. “La Mensa, aperta a pranzo, dal lunedì al sabato, si propone di ridurre lo spreco alimentare, utilizzando cibi invenduti o prossimi alla scadenza che vengono raccolti dai supermercati autorizzati e da alcuni produttori locali. In un anno prepariamo circa 12 mila pasti, 50 al giorno. Mentre il cibo recuperato ammonta almeno a 30 mila kg annui. Oltre all’aspetto ecologico, però, la Mensa punta molto sulla socialità, favorendo il confronto e il dialogo tra professionalità e personalità distanti, che si incontrano attorno allo stesso tavolo. Inoltre, è un ottimo strumento impiegatizio, dal momento che mette al centro la persona, creando posti di lavoro. È una palestra di vita”.
Accanto al fattore “lavoro”, trovano spazio l’accoglienza, il fare rete, elementi portanti dell’Associazione sin dalla sua costituzione. “L’accoglienza, la collaborazione reciproca rappresentano il nostro punto di forza. Insieme ad altre realtà, al Banco Alimentare, agli Arci di Torino che partecipano al progetto Fooding, cerchiamo di promuovere e diffondere uno stile di vita consapevole e sostenibile. Ma la sfida più grande è non mollare. Per questo, continueremo a offrire i nostri servizi alla comunità, a farci mecenati di un mondo che deve e può ancora essere salvato”.