Fiera del Peperone 2020: sarà problematico organizzarla
L’emergeza Coronavirus sta mettendo a dura prova le famiglie. Infatti lo vedremo in occasione della Pasqua e di Pasquetta come le abitudini famigliari cambieranno e come sembra dalle ultime indiscrezioni, il Governo si prepara a prorogare la serrata fino al 4 maggio. Ma ai cittadini carmagnolesi, come a quelli italiani, serve avere chiara la situazione anche per quanto riguarda le attività economiche che sono il motore pulsante dell’economia cittadina e nazionale.
Per capire com’è la situazione abbiamo intervistato l’assessore alle attività produttive – (Agricoltura – Commercio – Artigianato – Industria) e alla Pianificazione strategica e sviluppo del territorio di Carmagnola, Gianluigi Surra, già sindaco della città.

Assessore, prima di tutto come sta, lei e la sua famiglia? “Quella che una volta era una domanda “formale”, quasi “retorica”, un modo per iniziare un dialogo è diventata quanto mai importante. Sì, grazie stiamo tutti quanti bene.”
In questo periodo così difficile, come stanno le industrie carmagnolesi? “Tutto il settore produttivo è in grave crisi, la maggior parte delle attività, salvo quelle esentate dal decreto, sono ferme, i lavoratori in cassa integrazione. Sarà il settore che più di tutti risentirà dell’assenza di norme comuni all’interno della Comunità Europea. Chi produce per l’export sarà penalizzato dalle imprese di quelle Nazioni che non hanno interrotto le produzioni sostituendosi alle commesse delle imprese Italiane. Un grave errore politico non aver proseguito dopo la moneta unica il processo di integrazione delle altre normative, si sono persi 20 anni”.
Quali conseguenze per l’agricoltura, eccellenza carmagnolese? “L’agricoltura è uno dei pochi settori in attività. I problemi si manifesteranno come in tutta Italia al momento della raccolta di quelle produzioni, nel nostro caso le orticole, peperoni, asparagi, pomodori ecc. che richiedono manodopera. Come sovente succede poi nei momenti di difficoltà i prezzi dei prodotti agricoli scendono per i produttori e purtroppo aumentano quelli per i consumatori che pagano più cari ortaggi, latte carne ecc. Bisogna che intervengano le istituzioni per evitare speculazioni, tutti noi dobbiamo acquistare prodotti italiani”.
Per i commercianti carmagnolesi quali scenari si prospettano? “I negozi, ad esclusione di quelli alimentari, e le attività di ristorazione sono tutti chiusi, cosi come gli ambulanti non alimentari. Il commercio è uno dei settori più in crisi a causa dell’emergenza sanitaria. La prospettiva per alcune di queste attività, quali quelle della ristorazione, penso siano aperture non a breve termine e comunque contingentate. Il settore era già in difficoltà prima, ora necessita di maggiori sostegni. Collaboreremo con Ascom e le altre associazioni di categoria per iniziative di carattere locale per favorire le attività commerciali. Invito i concittadini ad acquistare i prodotti nei negozi carmagnolesi”.
Il comune ha stanziato 100.000 euro per l’emergenza Covid-19. Quanti di questo stanziamento andranno ad imprese e commercianti? Sono sufficienti? “È un primo segnale di sensibilità, dato ricordo dai Consiglieri Comunali di maggioranza con l’approvazione del capitolo all’interno della variazione complessiva di bilancio, votata nell’ultimo Consiglio Comunale. La Giunta ha poi approvato una delibera che prevede il posticipo di alcuni tributi locali ad esempio la Tosap e la tassa pubblicità in scadenza da marzo a luglio sono rinviate a settembre, la tassa rifiuti due rate a scadenza settembre e dicembre. La riscossione coattiva dei tributi pregressi è sospesa per legge del Governo. Abbiamo celermente attivato quanto previsto dall’ordinanza della protezione civile per gli aiuti alimentari, con pacchi spesa distribuiti in collaborazione con la Caritas e i buoni spesa a cui è possibile accedere previa domanda”.
Quale altre iniziative verranno intraprese? “Prima di procedere con altre iniziative occorrerà avere il quadro completo degli interventi di sostegno previsti per le imprese, lavoratori autonomi e le famiglie da parte del Governo e della Regione. La nostra leva è sicuramente quella dei tributi locali, in Giunta ho già proposto una riduzione per le attività commerciali e produttive, della tassa rifiuti per i mesi di chiusura. È vero che non hanno conferito rifiuti, ma la parte fissa della bolletta è rappresentata da oltre il 50% dai metri quadri di superficie. Per le attività oltre ai metri quadri conta anche la classificazione dell’attività.
Il mondo produttivo carmagnolese come si sta comportando durante questa emergenza? Riscontro molta responsabilità, così come da parte degli altri concittadini. Inoltre nonostante le difficoltà oggettive molti imprenditori hanno partecipato attivamente ad iniziative di solidarietà”.
Cosa chiedono al suo assessorato e quali risposte date? “Sicuramente si è creata molta confusione tra i vari DCPM del presidente del Consiglio, ordinanze della Regione, interpretazioni delle regole diverse tra i vari organi dello Stato, moduli che cambiavano in continuo. La maggior parte delle telefonate all’ufficio riguardavano proprio la richiesta di chiarimenti per le aperture, chiusure, su quali prodotti si potevano vendere e se con la vendita a domicilio ecc”.
Sono stati annullati diversi appuntamenti storici per Carmagnola (La Fiera Primaverile, Ortoflora) è da prevedere anche un ridimensionamento se non una cancellazione della Fiera del Peperone? “Purtroppo ritengo che la ripresa sarà lunga e scaglionata. Vedo difficile che le abitudini ritornino quelle di prima: esultare insieme allo stadio per un goal, saltare e cantare ad un concerto ecc. Temo che fino a quando non ci sarà un vaccino prevarrà giustamente la cautela nei comportamenti, ritengo quindi che sarà problematico organizzare un evento quale la fiera del Peperone che richiama in città migliaia di visitatori in 10 giorni”.