Lunedì 6 aprile, presso la sala degli Antichi Bastioni, sono arrivati pasta, riso, olio e latte, ma anche legumi, passata di pomodoro, caffé e molto altro. Acquistati presso alcune aziende carmagnolesi e supermercati cittadini, sono passati dalle mani di chi li ha trasportati e scaricati, a quelle dei volontari che li hanno smistati e inseriti dentro a decine di pacchi, fino a quelle di chi, a causa della crisi, non ha la possibilità economica di fare la spesa.
Lo scorso 28 marzo, durante una conferenza stampa, il presidente del Consiglio Conte ha annunciato di aver appena firmato un DPCM che avrebbe consentito di girare ai Comuni circa 4,3 miliardi di anticipo sul Fondo di Solidarietà Comunale, ai quali si sarebbero aggiunti altri 400 milioni con un’ordinanza della Protezione Civile. Questi ultimi fondi sarebbero stati vincolati alla gestione dell’emergenza alimentare causata dal coronavirus, permettendo agli Enti di erogare dei buoni spesa e di acquistare direttamente generi alimentari.
L’ordinanza della protezione civile, datata 29 marzo, ha destinato a Carmagnola 170.899€. Soldi che l’Amministrazione Comunale ha deciso di gestire con il supporto del Centro di Ascolto Caritas “Il Samaritano” per realizzare in breve tempo le azioni previste.
L’atto di riferimento è la Delibera di Giunta n.81 del 3 aprile, emanata anche in seguito a confronto con il Consiglio Comunale (anche se qualche notizia era già stata fatta trapelare sui social nei giorni precedenti da fonti non ufficiali). Nel documento si legge come l’Amministrazione ha deciso di destinare i fondi ricevuti, suddividendoli tra le due tipologie di azioni previste: 90.000€ per i buoni spesa e 50.000€ per l’acquisto diretto di alimenti da distribuire. Vengono poi riservati a ulteriori interventi e/o integrazioni i restanti 30.898 €.
È stata messa in piedi una macchina della solidarietà – coinvolgendo forze dell’ordine, personale del comune e terzo settore – che ha portato alla distribuzione iniziata il 6 aprile. I pacchi sono destinati a tutti coloro che si presentano presso gli Antichi Bastioni e autocertificano una situazione di difficoltà economica, attraverso apposito modulo da consegnare agli impiegati comunali presenti.
A gestire l’assemblaggio e la consegna fisica dei pacchi (con l’eventuale aiuto a chi ha difficoltà nel trasportarli) ci sono squadre di una ventina di volontari per ogni giornata, coordinati dal Centro di Ascolto “Il Samaritano” e provenienti dalle associazioni cittadine.
I pacchi vengono distribuiti dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 18.00 e il contenuto è equivalente per tutte le giornate. Per ogni nucleo familiare è possibile ritirare un pacco a settimana (composto in base al numero dei componenti) e chi è in quarantena o impossibilitato al ritiro può richiedere la consegna a domicilio grazie al prezioso contributo dei volontari del gruppo “Emergenza Radio” (Protezione Civile).
Il “secondo passo”, che richiede tempistiche leggermente più lunghe, è quello dei buoni spesa, spendibili sul territorio, che verranno assegnati dando la precedenza a chi non percepisce già altre forme di sostegno al reddito a carattere continuativo. I buoni verranno erogati una tantum, avranno un importo totale variabile tra i 200€ e i 300€ (suddivisi in voucher dal valore di 10€) in base alle dimensioni del nucleo familiare e potranno essere utilizzati per acquisti di beni di prima necessità.
In merito alla distribuzione, abbiamo raccolto le riflessioni di Pino Mandarano, presidente del Centro di Ascolto “Il Samaritano”, che ha puntato l’attenzione in primo luogo sulla risposta della cittadinanza all’iniziativa.
“Una constatazione che mi sembra interessante – ci dice il Presidente- nel bene o nel male, è che io credevo di dover dare 300 pacchi in una settimana, invece il primo giorno ne abbiamo già distribuiti 280. Vedendo anche come è andato il secondo giorno, si può prevedere che daremo circa 800 pacchi a settimana, per almeno un mese. Noi siamo pronti per farlo. Questo, però, dimostra che il bisogno c’è, che la crisi è sentita. La gente ha accolto positivamente questa iniziativa, partita dal Governo e gestita dall’Amministrazione comunale con noi del Centro di Ascolto “Il Samaritano” che abbiamo avuto questa “delega”, questa fiducia”.
Anche sul fronte dei volontari, inoltre, Mandarano sottolinea come Carmagnola abbia risposto in modo forte.“Un’altra cosa interessantissima è il volontariato: grande disponibilità. Abbiamo avuto 110 persone che hanno dato disponibilità. È un volontariato che arriva dalle associazioni del terzo settore, quindi sono persone che hanno la militanza, la solidarietà e l’amore verso il prossimo nella testa. Quindi è gente che conosciamo, gente anche impegnata in politica come i consiglieri comunali che stanno offrendo il loro servizio in questo modo. Il fatto che le associazioni diano una risposta in questi momenti è importantissimo, in modo particolare. Le associazioni coinvolte sono quasi tutte le parrocchie, il Margot, Legambiente, associazioni del mondo cattolico, e anche altre”.
Infine un commento sull’organizzazione dell’iniziativa. “L’altra cosa che possiamo dire è che ero preoccupato della difficoltà a gestire una situazione come questa, perché non tutti i Comuni stanno facendo come noi: è una specificità quella di Carmagnola, che ha deciso di far venire la gente in un locale. Devo dire che le forze dell’ordine e le associazioni della sicurezza pubblica, come “Emergenza Radio” e altri, stanno facendo un lavoro importantissimo: non è successo nulla, nessun imprevisto, sono state rispettate tutte le norme. Ha funzionato tutto a meraviglia. Noi speriamo di non dover più dare alla gente questo tipo di aiuto in futuro, perché speriamo tutti che ci sia la ripresa generale, però intanto facciamo la nostra parte”.