In sinergia con le altre misure di sostegno adottate da governo e singoli comuni, nasce la “spesa sospesa”, una nuova iniziativa rivolta alle famiglie in difficoltà economica, duramente colpite dall’emergenza covid-19.
L’iniziativa, già adottata in diverse parti d’Italia, è stata accolta anche a Carmagnola, in collaborazione con le associazioni del territorio e con la Fondazione Banco Alimentare.
In molti punti vendita e attività commerciali è stato, infatti, seguito il principio dell’aiuto reciproco, consentendo di fare donazioni e lasciare “sospesi” prodotti a lunga scadenza, alimentari e non, per i più bisognosi.
Diverse, a seconda del centro commerciale, le modalità con cui le famiglie generose possono contribuire a questo progetto, che ricalca quanto fatto da comune e associazioni, con l’erogazione dei buoni spesa e la distribuzione dei pacchi alimentari.
Spesa sospesa nei supermercati: come e dove donare
Lungo l’elenco delle catene di supermercati aderenti all’iniziativa.
Nei punti vendita Carrefour Italia, ad esempio, è possibile comunicare, direttamente in cassa, l’importo che si vuole donare tra 2, 4 o 6 euro. Tale importo sarà successivamente convertito in Gift Card e consegnato dalla Fondazione Banco Alimentare a chi ne ha più necessità.
Diversamente, nei supermercati e discount Bennet, Lidl, DPiù è sufficiente lasciare i prodotti “sospesi” nell’apposito carrello, all’uscita dalle casse.
Altre forme di spesa sospesa in città
Oltre ai supermercati, sono già numerosi gli esercizi commerciali carmagnolesi che hanno abbracciato l’idea della “spesa sospesa”, facendola propria.
Tra questi, la panetteria “Pancaffè” di via Fratelli Vercelli, con il suo “Pane in sospeso”, o la panetteria “Il grano d’oro”, di via Valobra, che da qualche tempo mette a disposizione dei cittadini, gratuitamente, un banchetto esterno con alcuni generi di prima necessità, come pane, farina, sughi, pasta secca, di loro produzione o forniti da clienti esterni.
O ancora, la pizzeria Pizza Sì da Lilly, che ha donato, nelle settimane passate, pizze e bugie a medici, infermieri e volontari dell’ospedale San Lorenzo e della Croce Rossa di Carmagnola.
Resta, infine, fondamentale l’aiuto di tanti privati cittadini che, ogni giorno, personalmente si impegnano con una donazione in denaro, con una parola di conforto a chi si sente solo e affranto da questa battaglia interminabile, regalando il proprio tempo per la raccolta e distribuzione di materiali utili.
Tutti gesti nati da un periodo di estrema difficoltà, che ci ha tolto molto, ma ci ha insegnato altrettanto.