“A Carmagnola c’è stato un tempestivo controllo delle autocertificazioni fornite in merito alla distribuzione dei pacchi alimentari“. Così si è espresso il vice sindaco Vincenzo Inglese, a seguito dell’interpellanza presentata dal Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale, il 22 maggio scorso.
“Il Comune ha provveduto sin da subito a sincerarsi dell’opportuna veridicità della documentazione procurata dai cittadini, mediante verifica dei dati anagrafici e patrimoniali” ha spiegato il vice sindaco.
Verifica che, com’era prevedibile, non ha tardato a smascherare quanti hanno dichiarato il falso pur di ricevere il pacco alimentare o che hanno messo in atto stratagemmi poco consoni al reale intento della misura.
“Sono stati riscontrati numerosi dati discordanti rispetto a quelli dichiarati. Inoltre, si sono verificate situazioni in cui più persone dello stesso nucleo famigliare o addirittura non residenti hanno tentato di accedere al servizio- ha sottolineato il vice sindaco -. In questi casi, abbiamo immediatamente predisposto il blocco della distribuzione “.
Ma le sospensioni non hanno riguardato solo i pacchi alimentari. A essere coinvolta è stata, infatti, tutta la rete di aiuti economici messa in atto dal Comune, con i 170 mila euro circa forniti dal Governo, per contrastare il disagio economico causato dall’emergenza coronavirus.
“Da quando è partita, a metà aprile, l’erogazione dei buoni spesa, i controlli ci sono sempre stati – ha detto il vice sindaco – e proseguono tuttora, con l’incrocio dei dati già in possesso dagli uffici o acquisibili d’ufficio”.
Il vice sindaco ha quindi spiegato che si è cercato di “dare priorità a quelle famiglie che non fossero già percettrici di contributi economici a carattere continuativo o di contestuali contributi da parte di enti pubblici” e che mentre per i pacchi alimentari la risposta è stata più ampia, sui buoni spesa l’intervento è risultato maggiormente selettivo.
“La misura ha coinvolto nel complesso una famiglia su due – ha concluso -. Tante sono state le domande pervenute, così come i controlli. Tuttavia, possiamo affermare che l’erogazione dei buoni spesa è stata efficace e che la piattaforma convenzionata Satispay ha consentito di fare un’accurata selezione degli esercizi commerciali presenti, scongiurando così l’acquisto di generi voluttuari“.
Foto di copertina di Pino Mandarano