CARMAGNOLA – Il calcio, a un certo punto della carriera, per dovute ragioni, è fatto di addii a giocatori in campo, dirigenti o personaggi carismatici che hanno detto comunque la loro in questo sport. In particolare ora parliamo del 67enne carmagnolese, originario calabrese di Lamezia Terme, Franco “Frank” Caratozzolo. Il dirigente accompagnatore, con un passato da calciatore nelle giovanili della Vigor Lamezia, prima di smettere una volta trasferitosi in Piemonte, all’età di 15 anni, per sostenere la famiglia, ha vissuto 33 anni di carriera nella società del Csf Carmagnola (di cui 10 in Prima squadra, gli altri nel settore giovanile), alternando picchi sportivi importanti a qualche amarezza con la realtà sportiva di patron Bartolo Camisassa.
Quale il ricordo più bello in società? “Non ne ho uno in particolare, ho apprezzato sia la presidenza di Trimachi, sia l’attuale di Camisassa”.
Tra i vari giocatori rivelatisi campioni nel corso della sua carriera di accompagnatore dirigenziale, chi ricorda meglio? ”Tra tutti direi il portiere Ivan Soldano e il difensore Fabio Paschetta”. La partita che a livello emozionale porta più nel cuore ? “In 10 anni ce ne sono tante, avrei difficoltà a sceglierne una”.
Come è giunta la decisione di lasciare il Csf? “Molto semplicemente ho capito che era giunta l’ora di dire basta. Mi spiace lasciare, lo faccio a malincuore, ma non me la sento più di seguire la Prima squadra, era diventato pesante le domeniche andare in trasferta e trascurare anche mia moglie e i nipoti. Non mi perderò comunque da tifoso le partite in casa e qualcuna fuori, però non volevo più nessun impegno societario. Devo ringraziare il Csf della fiducia che mi ha sempre dato, anche nelle spese del vestiario per tutte le categorie”.
Di qui sono passati campioni come l’ex Milan e Toro Gigi Lentini e Mauro Briano… “Al Csf era come stare in una grande famiglia. Parlando di Lentini, è stato un piacere e un’emozione ogni domenica avere un tal campione e dargli la maglietta prima della partita. Briano invece l’ho conosciuto invece da giovanissimo prima che dalla Carmagnolese passasse al Torino”.

Negli altri anni in cui non figurava in prima squadra, era con le giovanili? “Si, ho fatto tutte le categorie dal 1987 al 1993, poi sono stato responsabile della Juniores per 12 anni e avuto li piacere di lavorare con mister Tavola. Sono entrato nella Carmagnolese nel 1987”.
Un giudizio sugli ex giocatori Floris e Pisano, ora allenatori? “Non pensavo potessero fare tanta strada, ma quando giocavano si vedeva il loro talento.Volevo anche spendere due parole per l’ex mister Milani: una persona veramente preparata nel suo lavoro”.
Un ricordo del suo compianto collega dirigente Domenico Petragallo. “Non c’è un giorno che non lo penso. E’ stata una persona che mi ha aiutato molto come magazziniere della Prima squadra eper me è stato come se avessi perso un padre. Una persona indimenticabile, come fu Michele Brezzo”.
Cosa augura al Carmagnola per il futuro, una volta ripartiti dopo l’emergenza? “Tutto il bene possibile, un ringraziamento a tutti, in particolare a Giampiero Petronio”.