Il prodotto di casa lascia a sorpresa la società: per il difensore prima esperienza esterna di carriera
CARMAGNOLA – E’un classe 1994, un difensore esperto e possente, che mai era uscito prima dai confini della sua città.
Emanuele Montemurro “schiude infatti il guscio”, diventando quindi la pietra preziosa della trousse di gioielli dei torinesi dell’Asd Villafranca. Fondamentale la mediazione del ds Pronino nel confezionare un’operazione importante in termini di qualità.
Un colpo a sorpresa quello del Villafranca che ti ha ingaggiato dalla tua casa CSF Carmagnola. Quando è nata la trattativa? “E’ nata in una fase di stallo tra me e la società del Csf a metà giugno. Una sera, dopo gli allenamenti, giunge una telefonata del ds Pronino, chiedendomi una chiacchierata. Quello che poteva essere un semplice e innocuo colloquio, invece mi ha trasmesso uno stimolo enorme che mi ha convinto a sposare il progetto”.
Chi ti ha spinto a sposare il progetto e soprattutto quali sono i motivi ? “A Carmagnola innanzitutto devo dire in primis che sono nato e cresciuto calcisticamente. Sono infatti passato da essere un giovane, sino a diventare una pedina importante per la squadra, seguendo gli esempi giusti che mi hanno fatto diventare quello che adesso sono. Negli anni ho sempre avuto un po’ di paura di andar via dalla squadra, per i legami che avevo con l’ambiente, ma fare il passo mi avrebbe fatto crescere a livello umano e allo stesso tempo a quello calcistico. Quando cresci cominci a vedere le cose da una prospettiva diversa. Avevo voglia di trovare un ambiente sano e con obiettivi in cui partire da zero e giocarmi le carte ed essere valorizzato per quello che sono, dando il meglio di me stesso. Non c’è un motivo in particolare che mi abbia spinto a fare questa scelta, ma è stato un susseguirsi di eventi maturati negli anni, sino alla telefonata del ds Marcello Pronino. Oggi mi sento davvero motivato nell’uscire da una zona di comfort e nel rimettermi in gioco in tutto e per tutto”.
Potevi essere bandiera del Csf. Il tuo è soltanto un arrivederci? “Dipenderà dal percorso che farò, ad ora nonci penso. Potevo diventare forse una bandiera, ma non sarei rimasto soddisfatto e a pieno della mia carriera”.
Come hai vissuto la quarantena e soprattutto cosa ti aspetti dal 2020-21? “La quarantena penso non sia stata facile, però allo stesso tempo l’ho vissuta molto bene. Mi ha permesso di lavorare molto su di me e focalizzare gli obiettivi della vita”.
Chi ritieni favorito per il prossimo anno? “Non sono molto informato sugli organici delle avversari,ma spero in una stagione positiva col Villafranca. Desidero ringraziare infine coloro che hanno fatto parte sinora del mio percorso e auguro un grosso in un bocca al lupo al Carmagnola. Grazie inoltre a Frank Carattozzolo, nostro storico dirigente che ha deciso di ritirarsi”.