Nell’ultimo mese i contagi da Coronavirus sul territorio carmagnolese hanno conosciuto una scalata vertiginosa. Allo stesso modo, è tornata a farsi strada la paura tra i cittadini, quel timore costante di dover affrontare un virus invisibile ad armi impari. Anche se la situazione odierna è comunque diversa rispetto ai primi mesi, tutto sembra essere tornato al punto di partenza. Eppure, non dovevamo essere pronti ad affrontare questa seconda ondata? Così si diceva… Ma ora Carmagnola è nuovamente senza Pronto Soccorso, le sue strade sono deserte, i negozi con le serrande abbassate e il numero di positivi continua a crescere senza un apparente perché.
Per le nostre e vostre domande abbiamo interpellato il Sindaco, Ivana Gaveglio.
Sindaco, qual è la sua visione in merito alla chiusura del Pronto Soccorso e alla conversione dell’Ospedale San Lorenzo di Carmagnola in Covid-Hospital?
“Non posso che ribadire quanto già esternato nella lettera inviata alla Regione e all’ASLTO5, dove con rammarico sottolineo che il San Lorenzo è Covid Hospital senza che Roma abbia provveduto ad attrezzarlo per essere considerato tale con una nuova rianimazione. Ricordo che le strutture del San Lorenzo sono state considerate adeguate nel periodo della ristrutturazione delle sale operatorie dell’Ospedale di Moncalieri; di nuovo oggi le stesse svolgono un ruolo importante senza avere le risorse dovute e senza essere considerate, nell’ambito dell’ASLTO5, di pari livello agli altri due ospedali. La chiusura del Pronto Soccorso è strettamente legata alle indicazioni fornite dall’ASL stessa , che è in drammatica carenza di personale e che ha scelto di spostare gli operatori sanitari a Moncalieri e a Chieri”.
Cosa ci può dire in merito al numero di positivi sempre più elevato sul territorio?
“Dai dati della piattaforma SISP, da inizio emergenza ad oggi, le persone a cui è stato somministrato un tampone sono 5717, circa un quinto della popolazione di Carmagnola. Al momento, le persone positive sono 511 (agg. al 6 novembre), in gran parte asintomatiche o con sintomi lievi. 16 sono i pazienti ricoverati in ospedale. Di questi, 9 sono purtroppo in condizioni più critiche. Il dato che tengo particolarmente sotto controllo è appunto quello relativo alle persone ricoverate, numero oggi molto contenuto. Il rapporto percentuale dei positivi rispetto al numero degli abitanti è di circa 15,7 persone ogni mille, in linea con la media dei paesi limitrofi. Sulla mappa COVID regionale il criterio che determina l’intensità della diffusione del virus sul territorio comunale è un valore assoluto e non percentuale e quindi ovviamente i comuni più popolosi superano tutti le fasce indicate”.
Qual è il suo giudizio in merito alla classificazione del Piemonte in zona rossa?
“Concordo pienamente con quanto segnalato dal Presidente Cirio, perché pur avendo adottato misure più restrittive rispetto a quelle del Governo, non ci è stata data la possibilità di sfruttare i benefici di tali decisioni. Invito tutte le persone a rispettare scrupolosamente quanto ci è stato imposto e a non spostarsi, anche in Carmagnola, se non per motivi di lavoro, salute e vere necessità, per poter uscire al più presto da queste forti restrizioni”