Nel 2006 girò una parte nel film amatoriale “Ogni volta che sei con me”, fu un grande successo – Il ricordo del compianto ex campione del Mondo e Pallone d’Oro dalle parole dei protagonisti
Il 2020 sta riservando tristi sorprese e salutando una parte di storia del calcio glorioso che fu. Dopo la scomparsa di Maradona lo scorso 25 novembre, ieri notte si è spento il campione del Mondo con la Nazionale del ‘Mundialito’ di Spagna e pallone d’Oro ai tempi della Juventus Paolo Rossi. L’ex calciatore, negli ultimi anni opinionista e commentatore sportivo per le reti Rai e Mediaset, lascia la famiglia a causa di un tumore ai polmoni, all’età di 64 anni.
Ma c’è un’affinità, un ricordo particolare, che lega proprio il campionissimo al Borgo San Bernardo di Carmagnola.
A spiegarcelo lo scrittore e giornalista locale Attilio Celeghini, «Negli anni 2000, esattamente nella prima decade, ai tempi ragazzi dell’oratorio di San Bernardo, avevamo in mente di produrre dei film. – ricorda lo stesso Celeghini – Con i nostri giovani abbiamo prodotto tre titoli, rispettivamente due film e un telefilm (mini serie che andò in onda sull’emittente Telegranda). Queste pellicole furono ai tempi proiettate nel teatro del Borgo, con un grande successo che meritò anche un tour promozionale in giro per il Piemonte».
La sua spiegazione dell’incontro con ‘Pablito’.
«Attraverso il nostro secondo film, intitolato “Ogni volta che sei con me”, volevamo coinvolgere una ‘guest star’. Complice anche l’euforia dell’estate 2006 dei Mondiali vinti in Germania, decidemmo quindi di provare a contattare una ‘leggenda’ come Paolo Rossi e riuscimmo a recuperare il numero di cellulare. Con nostro grande stupore lui accettò la proposta, pur non conoscendoci. Questa consisteva nella sua partecipazione attraverso una piccola comparsa, che in termini tecnici è nota come “cameo”. Premetto che non conoscevamo minimamente di persona sino a quel momento Pablito, ma ‘a scatola chiusa’ diede il sì per essere presente al nostro progetto filmico puramente amatoriale, senza nemmeno sapere cosa gli avremmo fatto fare. All’epoca eravamo tutti ventenni e al settimo cielo. L’appuntamento con lui per l’incontro fu fissato agli esterni degli studi Mediaset di Cologno Monzese, con lo stesso nel ruolo di noto commentatore di calcio. Era precisamente il settembre 2006».

La realizzazione delle riprese: «Armati della nostra piccola telecamera arrivammo a Cologno Monzese, lui ci attese e subito gli descrivemmo la scena da girare, in cui doveva interpretare se stesso. Uno di noi interpretava un giornalista che lo doveva intervistare. In questa scena, alle spalle di Rossi, vi era un altro attore nel ruolo di disturbatore, stile Gabriele Paolini. Lui si prestò simpaticamente al gioco e, da copione, doveva spingere tale disturbatore. Lo fece con una naturalezza davvero impressionante, sorrise e non ci chiese nemmeno il tempo in cui si doveva prestare alla scena, tutto sommato corta. Ricordo che fu un momento piacevolissimo per tutti noi ragazzini che non avevamo vissuto chiaramente il Mondiale dell’82, ma conoscevamo perfettamente Paolo Rossi. Sapere di avere colui che all’epoca portò sul ‘tetto del mondo’ l’Italia ci faceva sognare. Abbiamo apprezzato la sua estrema cordialità nel girare quella scena. Gli mandammo successivamente il film completo. Glielo consegnò precisamente il giornalista Domenico Agasso nel suo agriturismo. È stato un momento bellissimo che ricordiamo con molto piacere ed eravamo in fibrillazione per quella fatidica scena, che al pubblico non fu annunciata. Fu quindi una grande sorpresa ed emozione per tutti. Siamo ovviamente dispiaciuti per la sua morte, ma lo riterremo per sempre un pezzo di Borgo San Bernardo». Per il film ”Ogni volta che ci sei tu” Attilio Celeghini figurava come regista, Domenico Agasso produttore esecutivo. Gli altri ragazzi, invece, Daniele Cappello, Federico Rossi e Marco Carena nei panni di attori.
Un altro giovane scrittore e giornalista locale carmagnolese, tifoso bianconero come i molti sanbernardesi prima citati, è poi Simone Nasso. Il ragazzo, da qualche tempo è presenza fissa come opinionista presso l’emittente televisiva Top Calcio 24 e Top Planet.

«Non ho mai avuto la fortuna di conoscere e intervistare Paolo Rossi. – afferma Simone -Proprio domenica scorsa, però, ho colloquiato con un suo grande amico, nonché compagno della meravigliosa avventura dell’’82, che è l’immenso Dino Zoff. Con chiunque avessi avuto modo di parlare di Paolo Rossi, ossia addetti ai lavori e giornalisti, ex compagni, lo hanno descritto come una persona umanamente straordinaria, prima che un grande campione all’interno del rettangolo di gioco. Ciò che aumenta ancor di più la tristezza per questa tragica scomparsa è il fatto non solo che se ne sia andato un pezzo del calcio, ma che se ne sia andato un pezzo del calcio che non c’è più. Con i gol segnati ai Mondiali di Spagna poteva diventare il Dio del calcio italiano, ma, nonostante questo, non si è mai atteggiato, è sempre infatti rimasto il campione di tutti, il campione del popolo. Paolo Rossi non è stato solo il campione della Juve, del Milan e delle squadre in cui ha militato nella storia, ma è stato il campione di tutti, Anche nella sua morte continua ad unire una nazione, proprio come ha fatto nel lontano 1982. Quest’aspetto lo rende immortale ed eterno, così come saranno immortali ed eterne le sue gesta all’interno del campo da calcio”.