Madre Francesca Rubatto è stata ufficialmente riconosciuta santa domenica 3 maggio scorso dal concistoro ordinario pubblico presieduto da papa Francesco, che ha concluso il processo di canonizzazione.
Nell’ottobre del 1993, papa Giovanni Paolo II l’aveva già proclamata beata, a seguito di un riconosciuto miracolo. Ora gliene è stato attribuito un secondo, l’inspiegabile guarigione di un giovane di Montevideo gravemente ferito in un incidente.
La proclamazione dovrebbe avvenire in autunno: Madre Francesca sarà solennizzata come la prima santa dell’Uruguay, pur essendo originaria di Carmagnola.
Il percorso religioso di Anna Maria
Anna Maria nasce a Carmagnola il 14 febbraio 1844, settima di otto figli. Rimasta orfana di entrambi i genitori, si trasferisce a Torino, appena diciannovenne, dove risiede la sorella Maddalena.
Tramite quest’ultima, Anna Maria va a vivere presso la nobildonna Marianna Scoffone che le affida le mansioni di collaboratrice, dama di compagnia, consigliera nell’amministrare il suo ingente patrimonio. Si dedica pure ad opere di carità sia nelle parrocchie sia visitando poveri e ammalati. La sua presenza a Torino è contemporanea a quella di don Bosco e del Cottolengo alle opere dei quali offre la sua collaborazione.
A pochi anni dalla morte della Scoffone, nel 1885, Anna Maria Rubatto si stabilisce in Liguria, a Loano. Qui veste l’abito religioso con altre cinque giovani, diventando loro superiora ma soprattutto Madre e formatrice, e assume il nome di Suor Maria Francesca di Gesù.
È l’inizio dell’Istituto delle suore cappuccine di Madre Rubatto e, pur tra difficoltà iniziali, dopo tre anni già ha aperto altre case, due a Genova e una a Sanremo.
Nel 1892, Madre Rubatto si spinge oltre oceano, prima a Montevideo e in altre località dell’Uruguay e quindi in Argentina e Brasile. La cura degli ammalati e dei più poveri è la missione principale delle nuove comunità. Nei poco più di vent’anni di attività missionaria Madre Rubatto apre venti case provvedendo sempre in prima persona a tutto il necessario.
Nel corso del suo settimo viaggio oltre oceano, a causa delle sue già precarie condizioni di salute, muore a Montevideo (dove attualmente riposa): è il 6 agosto 1904.
Il destino della comunità carmagnolese
Dal 2004 al 2013 Carmagnola ha ospitato una piccola comunità di suore di Madre Rubatto presso la parrocchia della Collegiata. Purtroppo l’impossibilità di poter garantire un numero minimo di presenze ha costretto la direzione dell’Istituto religioso a chiudere la comunità carmagnolese anche se era stato per le suore un punto di orgoglio poter essere presenti nella città natale della loro fondatrice.
Maresita Brandino