Un percorso sinora felice per l’artista che racconta l’amore per i suoi quadri ed un eccellente compratore “a sorpresa”
CARIGNANO – Un hobby che, nel corso del tempo, grazie a una nobile vena artistica, si è tramutato in quella che lei considera una “pseudo-professione”.
A riprova del detto del filosofo Confucio che affermava che “chi sceglie il lavoro che ama, non lavorerà nemmeno un giorno” e Monica Ternavasio ne è un esempio.
Questo è il “mantra” più indicato per definire la cinquantaseienne casalinga carignanese, mamma di quattro figli, pittrice autodidatta. A lei il merito di realizzare quadri molto apprezzati dal pubblico locale e non solo. I suoi pezzi forti sono i ritratti. Di persone comuni, oppure di celebrità come Salvador Dali, Lady Diana, Bob Marley o il cappellaio matto di Alice in Wonderland,

«Ho iniziato il mio percorso a livello amatoriale, dilettandomi con delle tele da colorare – illustra Ternavasio – Dopo una mia accurata pratica, ho avuto la possibilità di esporre le mie opere nel periodo pre- Covid in diverse mostre locali, ad esempio a Carignano per la manifestazione di “Fiori e Vini” e a Carmagnola, durante le mostre annuali presso la Chiesa di San Rocco. Poi arriva la grande occasione con l’invito a una collettiva organizzata da una casa editrice di Roma».

«L’augurio personale è di allestire ancora mostre che sto già programmando per il prossimo autunno, – aggiunge Monica – una volta rientrata l’emergenza Covid. Ora mi sto specializzando nello studio e nella realizzazione dei volti umani, ma anche dei soggetti marini e dei fiori. Prediligo comunque come soggetti le figure umane e gli animali. Grazie a un progetto partito in sordina sui social, infine, ho realizzato e pubblicato disegni a matita, piaciuti talmente tanto che ora faccio fatica a gestire tutte le richieste e le ordinazioni più disparate, da riproduzioni di fotografie a vari soggetti».
Poi un aneddoto che riguarda un acquisto particolare di un suo quadro da parte di un illustre designer automobilistico.

« Un mio amico, “braccio destro” di Giorgetto Giugiaro, arrivò un giorno a Carignano proprio con il patron numero uno dell’azienda, ‘quasi in incognito’ , durante una mia mostra. Lo stesso Giugiaro venne per acquistare un quadro che raffigurava il viso di una donna orientale di cui rimase affascinato per quanto fosse realistico. Per me fu un grosso motivo di orgoglio e di emozione, tant’è che rimasi interdetta e non ebbi il coraggio nemmeno di chiedere una foto ricordo al famoso imprenditore».