Qual è il destino dei prodotti freschi invenduti, o in scadenza, a fine giornata lavorativa? Si scompongono in microparticelle? Purtroppo no. Nei bar, negozi, panetterie o gastronomie, ciò che non può essere rimesso in vendita il giorno dopo viene spesso buttato.
I dati del 2020 di Waste Watcher ci dicono che gli italiani sembrano più attenti alla correlazione tra ambiente, sprechi e salute. A Carmagnola da un anno a questa parte, ha preso piede con successo l’applicazione Too Good To Go che permette ai singoli esercenti di offrire quotidianamente l’invenduto del giorno ad un prezzo ridotto. Il/la cliente può prenotare sulla piattaforma, a partire dal giorno prima, una “Magic Box” che contiene le rimanenze del negozio ancora di ottima qualità.
Too Good To Go suddivide i negozi in base a fasce di prezzo secondo il valore del contenuto delle Magic Box: dai cinque ai due euro per alcuni bar. È di fatto una valida alternativa allo spreco alimentare, anche se certamente non l’unica. È infatti dal 2017 che a Carmagnola è attiva la Mensa popolare di Casa Frisco, che si è costituita proprio con la finalità di far fronte agli sprechi alimentari innescando un circolo virtuoso del cibo.
Too Good To Go a Carmagnola funziona?
Ci hanno raccontato la loro esperienza positiva Freschezza Bio, il Panificio Fratelli Caratelli, Pepper Caffè e la Bottega della pasta.
“La maggior parte di chi ritira le Magic Box sono clienti non abituali e allora capita che qualcuno torni a fare colazione perché ha apprezzato i prodotti”, dice Giovanni Aliotti di Pepper Caffè. Altre volte, invece, sono proprio gli acquirenti abituali ad usarla, come ci spiegano dal Panificio F.lli Caratelli: “Tanti dei nostri clienti, per la curiosità di non sapere cosa c’è dentro la Magic Box, acquistano tramite Too Good To Go“.
Ciascun negozio riempie due Magic Box in media ogni giorno e le vende con successo. “I clienti secondo la piattaforma sono soddisfatti e il tipo di acquisto li incuriosisce molto. Ad utilizzarla è una fascia giovanile”, precisa Sandra Vaschetti di Freschezza Bio e aggiunge: “tanti giovani per cui il primo interesse è non sprecare, che non si pongono il problema di mangiare un prodotto in scadenza che è ancora buono e integro“.
Quali alimenti costituiscono le rimanenze e come le si gestisce?
“Nelle Magic Box generalmente mettiamo alimenti confezionati – spiegano da Freschezza Bio –, per esempio il tofu; alimenti che scadono in giornata. Siccome la dicitura riporta ‘da consumarsi preferibilmente entro’ significa che possono essere mangiati anche dopo la scadenza. Di solito mangiavamo noi i prodotti in scadenza, ma capitava che si accumulassero e qualcosa andasse inevitabilmente buttato“.
Alla Bottega della pasta invece la Magic Box dipende dall’invenduto di gastronomia del giorno, e in genere ne basta una per smaltire le rimanenze.
“Riusciamo a smaltire tutto con Too Good To Go – racconta Giovanni Aliotti dal Pepper Caffè –. Ogni tanto regalavo i panini e le brioches che avanzavano ai clienti, ma dopo la pandemia ha iniziato ad esserci un minor afflusso di gente e mi capitava con dispiacere di buttarli via“.
Dal Panificio Fratelli Caratelli riferiscono: “A fine giornata si avanzano pizza, focacce e brioches. Di tanto in tanto qualche panino farcito. Tutti alimenti che spiace buttar via. Con due punti vendita prima ci spartivamo le rimanenze tra noi. Adesso riempiamo due Magic Box al giorno, e anche se l’introito non è significativo siamo contenti di non sprecare niente“.
Quali alternative ci sono agli sprechi in città?
A Carmagnola la Mensa popolare di Casa Frisco offre ogni giorno pasti di ottima qualità a prezzi ridotti e quindi accessibili, proprio attraverso la raccolta dell’invenduto dei supermercati o da donazioni. “Il fine della nostra mensa popolare è la lotta allo spreco alimentare – spiega Angela Inglese di Karmadonne -. Ogni anno produciamo più del doppio del cibo che riusciamo a consumare e qui, a Casa Frisco, si ridà vita al cibo. Ogni giorno ritiriamo dai supermercati prodotti vicini alla scadenza, con confezioni danneggiate, e la verdura che non viene acquistata“.
La Mensa popolare è convenzionata con Coop, Bennet e Lidl, attraverso il Banco Alimentare. La merce che arriva viene selezionata dai volontari, ciò che è idoneo va in mensa, quello che manca si acquista e il resto viene distribuito gratuitamente ai soci, o alle persone in difficoltà. Nel complesso è un’attività che coinvolge circa 30 persone, tra chi fa volontariato e chi ne ha fatto un lavoro, fra cui la nostra cuoca-. Un’alternativa, quella di Casa Frisco, sostenibile, solidale e sociale.
Francesca Correggia