Incontro con il presidente del GTC Michele “Mino” Canavesio
Avvocato inconcludente, trombettista complessato, insegnante squinternato, sfigato seriale, contadino balbuziente, avaro insaziabile, onorevole stimato, amante improbabile… nemmeno lui riesce più a tener conto di mille espressioni, parrucche, trucchi, caratteri e gesti grazie ai quali ha saputo dare vita ad oltre 40 personaggi unici.
Michele Canavesio sfoglia le foto di 50 anni di teatro ed ogni scatto è un pretesto per iniziare un racconto: «Però indicare il personaggio o la commedia preferiti non si può – ammette il presidente del GTC –. Ogni rappresentazione ha lasciato ricordi speciali, da condividere con attori, tecnici, attrezzisti, registi, autori, coreografi, costumisti, truccatori. Perché la vera magia del teatro è proprio la condivisione: non c’è spettacolo che possa riuscire per merito del singolo; al contrario, è l’equilibrio del gruppo, nel quale ognuno cerca di svolgere il proprio compito al meglio, a garantire il buon esito dell’esibizione. Talento, disponibilità, pazienza, costanza, buon senso, creatività, autoironia, cortesia, umiltà, è infinito l’elenco delle doti che i componenti del GTC si sforzano di mettere a disposizione dei colleghi durante le prove e ad ogni messa in scena. I riconoscimenti che ci sono stati attribuiti in 50 anni di attività sono espressione dell’apprezzamento che il pubblico e le giurie riconoscono in un gruppo nel quale ogni voce è preziosa, capace di fare la differenza grazie alla propria abilità ed inclinazione».
È stata “L’eccezione e la regola” di Brecht il primo spettacolo rappresentato a Carmagnola a dicembre 1971, poi un crescendo di successi: 32 spettacoli in Italiano, 38 in Piemontese, 844 repliche, 165 premi, quasi 200 persone che in mezzo secolo hanno fatto parte del gruppo Da non dimenticare, inoltre, l’impegno formativo dei corsi di teatro presso l’Unitré e le Scuole Superiori cittadine, i pomeriggi e le serate di scenette, le collaborazioni con le associazioni culturali e di volontariato, il supporto organizzativo e la rappresentazione di eventi a carattere storico-artistico proposti con il coinvolgimento della cittadinanza.

«Il teatro non ha età, appassiona e coinvolge i giovani e chi, come me, ha i capelli bianchi – precisa Canavesio -. Non ha genere, vive grazie alla dedizione di tempo ed energie per questa forma d’arte che sa far ridere, commuovere, riflettere, rattristare. Quando si apre il sipario le luci puntano al palco e il chiacchiericcio del pubblico lascia spazio al silenzio. Non vediamo le persone in platea ma sappiamo che ognuna ha un’aspettativa: emozionarsi, non pensare alle preoccupazioni, ridere. Anche se soltanto per un paio d’ore, noi siamo una buona compagnia, un piacevole passatempo, talvolta un sollievo. Il rispetto e la riconoscenza che ci legano al pubblico sono tra le ragioni principali per cui l’appartenenza al GTC è un impegno che affrontiamo con serietà».
Victor Hugo scrisse: “Il teatro non è il paese della realtà: ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sotto terra. Ma è il paese del vero: ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco.” Il segreto del Gruppo Teatro Carmagnola, senza nascondere o dimenticare le difficoltà, gli alti e bassi, i successi e le delusioni, è proprio questo, il cuore grande di uno e di tutti, cinquant’anni fa, oggi e domani ancora.
Ilaria Morra