CASALGRASSO – Casalgrasso si pregia da una quindicina d’anni di una figura qualificata, dalla duplice veste di accompagnatrice e guida turistica. Tratti distintivi: passione, professionalità e affidabilità. Dapprima sognatrice di ambizioni, ora i viaggi, la cultura delle grandi città e gli svariati ambienti d’Italia e del mondo sono diventati la sua materia. Stiamo parlando della 37enne Patrizia Tuninetti, che finalmente vive queste sensazioni nella realtà. E lancia un’iniziativa unica al mondo, il “Gi-raf tour”, con la presenza di Patrizia e un ventriloquo con una giraffa pupazzo, in visita di Torino, con un appuntamento in programma il prossimo 9 ottobre alle ore 16.30.
Com’è nata la tua esperienza lavorativa e in che modo ha avuto il suo sviluppo negli anni?
«Avendo studiato Lingue, mi sono avvicinata al mondo del lavoro con i Giochi Olimpici di Torino 2006. Ho fatto parte del Tobo (la regia internazionale) e lì ho realizzato con mano che con le lingue studiate potevo conoscere e far conoscere il mondo. Abitando ai confini della provincia di Cuneo vicino al Castello di Racconigi potevo quindi provare il sogno di lavorare lì e raccontarlo a qualcuno. Dopo una formazione interna, ho quindi preso le abilitazioni necessarie per diventare ufficialmente una professionista. Sono accompagnatrice turistica dal 2007 e poi divenuta guida turistica delle province di Torino nel 2012 e Cuneo nel 2013. Proprio in occasione del corso guide su Torino sono diventata prima compagna di studi, poi amica e infine collega con altri professionisti con cui è nata una famiglia nuova, quella di Turin-Tour. Con la squadra sono stata scelta per importanti collaborazioni (come il Museo Martini o il Museo Lavazza),ma anche per creare nuovi tour e proposte torinesi (e non). Lavoro in lingua italiana, inglese e francese, accompagnando italiani in tour in Italia e in giro per il mondo, ma anche stranieri in Italia attraverso tour curiosi durante eventi del momento, ma anche più classici in musei».

Il ricordo che più in assoluto conservi nel cuore a livello di viaggio e a livello umano durante i tuoi trascorsi professionali. «Io conservo tantissimi momenti, ogni viaggio e ogni gruppo mi regala momenti speciali, a volte fanno scappare un sorriso, altre volte gli occhi si riempiono di emozione anche per me. Perchè quando si percorre un pezzo di strada insieme è bello anche lasciarsi travolgere da tutte le sensazioni che passano in quel momento: dalla prima volta che ho portato un gruppo di rientro dalla Scozia, al vedere la Tour Eiffel luccicare, nonché quando ho portato degli australiani alla Sacra di San Michele e il loro stupore vendendola comparire da una coltre di nebbia. I sorrisi dei corridori all’arrivo in Central Park dopo la maratona di New York, la salita sulle dune del deserto, l’umidità della muraglia cinese, il fascino delle piantagioni di tè e dei geyser e l’alba dopo la notte nel deserto in Giordania e non solo le altre emozioni».
Presupponendo una fase di ripresa definitiva, come hai vissuto il periodo pandemico e che insegnamenti ti ha portato? «Come un po’ tutti ho dedicato il tempo a degli arretrati, come il riordino e le letture di libri, il giardinaggio, ma soprattutto a nuove ricerche e formazione. Ne ho anche approfittato per frequentare il corso di aggiornamento accompagnatori (obbligatorio ogni 5 anni in Piemonte) e approfondire con un corso ad hoc sugli Egizi, corsi più pratici come l’uso della voce, piuttosto che delicati come l’accessibilità e l’inclusione. Ho approfondito l’inglese con un corso specifico e sono diventata sommelier del cioccolato. Mi sono poi dedicata a mantenere i contatti con clienti e agenzie e ho creato una pagina Instagram “patrizia_tour_guide”, con all’interno una rubrica “Il pozzo delle curiosità”, condividendo le mie ricerche e notizie simpatiche o interessanti».
Nel rispetto delle norme del protocollo anti – Covid quali sono le prospettive future? «La mia professione è assolutamente possibile anche in epoca post Covid, anzi limitando il numero dei partecipanti si può dedicare più tempo alle curiosità dei partecipanti stessi e modulare un po’ di più la visita o il tour. In particolar modo noi ci siamo dotati di radioguide per fare in modo che tutti ci possano sentire mantenendo le distanze necessarie, pur usando sempre tutti le mascherine».
Tra le varie iniziative proposte, una recente e originale è il binomio guida – turistica Gi-Raf? Ce la vuoi raccontare? « «Nell’ultimo anno abbiamo portato avanti diversi progetti a 4 mani. Con Rafael Voltan e la sua irriverente giraffa è nata l’ idea di creare qualcosa insieme e ci siamo subito focalizzati su una proposta per famiglie. E’ importante conoscere il luogo dove si vive, si va a scuola, si passeggia o si fa shopping e noi abbiamo scelto di farlo nella maniera più simpatica possibile. Il Gi-Raf-tour è un tour quindi a 3 voci dove curiosità, aneddoti storie e leggende sorprendono grandi e piccini».