Nessun sogno è troppo grande per essere raggiunto. Lo sa bene il carmagnolese Nicolò Fumero, classe 1996, una laurea in informatica e tante passioni. Una tra tutte, quella per il cinema, che l’ha spinto, negli anni, a dedicarsi anima e corpo alla sua attività di regista e videomaker. Attività grazie alla quale ha calcato set cinematografici e stretto importanti collaborazioni. «Lavoro giorno e notte – ci dice Nicolò -. La mia intenzione è di concludere presto la specialistica in realtà virtuale e multimedialità e poi dedicarmi a pieno ai miei progetti». Ma facciamo un passo indietro e conosciamo un po’ meglio la storia di questa giovane promessa del cinema…
Nicolò, quando sei entrato ufficialmente nel mondo della cinematografia?
«Ho iniziato a realizzare i primi video all’età di 10 anni e non mi sono più fermato. Prendendo parte a svariati festival di cinema, tra cui il Torino Film Festival, sono riuscito a entrare in contatto con alcune case di produzione locali. Da lì ho intrapreso la mia avventura come filmmaker, regista e curatore di effetti visivi. Inizialmente si trattava di un lavoretto che facevo per arrotondare, poi, negli ultimi tempi, le prospettive e l’impegno sono cresciuti».
Ci sono obiettivi e progetti che hai portato a termine o che intendi perseguire?
«Insieme ai miei colleghi, abbiamo prodotto diversi cortometraggi in lingua inglese, che hanno vinto dei riconoscimenti di rilievo, come “We Know“, e un lungometraggio, “Fallen”, che è stato venduto all’estero. Recentemente invece abbiamo curato gli effetti visivi per un altro film, “Lupo Bianco”. Ma non intendiamo fermarci qui. Stiamo infatti raccogliendo le idee per girare un nuovo film ambientato nelle Cave Germaire, a Carmagnola».
Quando parli di colleghi a chi ti riferisci?
«Ai miei amici registi Simone Chiattone e Francesco Lucci, principalmente. Oltre a loro, sono diverse le persone con cui mi interfaccio ogni giorno. Un’altra presenza per me fondamentale è mio fratello, Matteo, che, pur avendo interessi diversi, si mostra disponibile a collaborare e dare una mano, soprattutto dal punto di vista organizzativo».
Su quali strade ti stai muovendo ora? Di cosa ti occupi nello specifico?
«A oggi sto lavorando a tre progetti, che intendo continuare a sviluppare in contemporanea. Innanzitutto mi piacerebbe lanciare una piccola casa di produzione, che sia però di respiro internazionale. In secondo luogo, vorrei approfondire ancora meglio il settore eventi e matrimoni, per il quale già realizzo comunque dei servizi di video making e riprese video. In ultimo, mi piacerebbe aprire una azienda di effetti visivi, con lavoro di studio a Carmagnola».
Tre progetti decisamente ambiziosi. Come riesci a conciliare tutto?
«Ho una grande forza di volontà. Inoltre, cerco sempre di occupare il mio tempo al meglio. Quando devo realizzare qualche servizio, vado in trasferta con tutta la mia strumentazione. Diversamente, lavoro nel mio piccolo studio sotto casa, monto vecchi video, leggo libri per aggiornarmi e studio molto».
Tornando al cinema, qual è il tuo genere preferito?
«Io amo il cinema in generale e guardo tanti film. Nello specifico, mi è sempre piaciuto il cinema horror. E questa mia predilezione ha finito per riflettersi di conseguenza nella mia produzione».
Perché proprio il cinema horror?
«Non c’è un motivo ben preciso. Forse per il mistero, per l’incapacità di comprendere tutto ciò che circonda. È il genere che meglio mi rappresenta».
Un augurio per il futuro?
«Continuare a camminare al passo dei miei sogni e non smettere mai di credere in ciò che faccio».