Sono di nuovo scesi in strada i trattori a Carmagnola. Infatti domenica 16 gennaio si sono ritrovati a Casanova un centinaio di mezzi agricoli per protestare nuovamente contro la possibilità che il territorio carmagnolese sia scelto come sito per la costruzione del deposito nazionale di scorie radioattive. Una possibilità che pareva scongiurata ma che invece sembra, purtroppo, essere ancora alla ribalta. Infatti, come dichiarato dal Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale Lorenzo Stella: “Purtroppo la lotta contro il deposito di scorie radioattive non è ancora vinta! Domenica 16 al mattino ci siamo trovati di nuovo all’abbazia di Casanova in occasione della tradizionale benedizione dei mezzi agricoli e degli animali per mantenere alta l’attenzione sul tema”.
Quello delle scorie radioattive è un argomento che si trascina dall’inizio dello scorso anno quando la SOGIN, la società che si occupa di smantellare le centrali nucleari, dopo anni di studi ha avuto il via libera da parte dei ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente di pubblicare la mappa e di dare il via al processo di consultazione con enti locali e cittadini in modo che, nel giro di qualche anno, si possa individuare il sito che in un primo momento dovrà contenere 78 mila metri cubi di rifiuti a bassa e media intensità e poi anche 17 mila metri cubi ad alta attività, questi ultimi per un massimo di 50 anni. Passato già oltre un anno, e già sentite tutte le amministrazioni comunali delle aree scelte, si attende nel giro di qualche mese la decisione ultima.
Ed è proprio questa attesa a far tremare l’amministrazione comunale carmagnolese e con lei tutti i cittadini in quanto sembra che se verrà deciso che Carmagnola “per l’interesse nazionale” è il sito adatto, si farà a Carmagnola. Ed è per questo che tutte le forze politiche hanno manifestato domenica 16 gennaio, in occasione della festa di Sant’ Antonio Abate patrono dei contadini. E così dopo le preghiere di don Iosif e dei fedeli intervenuti, c’è stata l’occasione, durante la benedizione solenne, di dire il secco no della città a qualunque ipotesi che veda prescelto il territorio di Carmagnola come sito per il deposito.
Presenti Sindaco e Giunta Comunale, oltre a numerosi consiglieri di maggioranza e opposizione. Molti anche i sindaci dei paesi confinanti, Parlamentari e assessori e consiglieri regionali insieme a tanta gente. “Come già abbiamo fatto in passato – ha dichiarato il consigliere PD Federico Tosco – con il voto in consiglio comunale e in altre occasioni, con la nostra presenza alla manifestazione di oggi desideriamo sottolineare la nostra posizione sul tema del deposito delle scorie nucleari. Pur riconoscendo la necessità che il deposito di scorie nucleari venga realizzato, siamo contrari alla scelta di Carmagnola perché il nostro territorio gode di caratteristiche peculiari che verrebbero fortemente danneggiate da quest’opera. Al contrario, riteniamo non sia possibile sostenere questa ipotesi e contemporaneamente alimentare nuovamente il dibattito a favore dell’energia nucleare, come stanno invece facendo le forze politiche di centrodestra a livello nazionale”.
“Ritengo, da carmagnolese – ha dichiarato Roberto Frappampina consigliere comunale di “Il Futuro di Carmagnola” – che le nostre terre, conosciute a livello nazionale per la produzione di prodotti tipici, abbiano già sofferto a causa dell’inquinamento di origine industriale – faccio riferimento per esempio all’Italdry – e che a causa di esso debbano ancora affrontare la bonifica definitiva di alcune aree anche estese. Non è giusto che Carmagnola sia selezionata allo scopo di ospitare un sito di stoccaggio di scorie radioattive, esponendoci ad una ulteriore potenziale minaccia per la salvaguardia della qualità non solo della nostra salute, ma anche dei nostri prodotti, con il rischio che possa[1]no diventare meno appetibili per i consumatori, generando un danno economico difficilmente calcolabile che si ripercuoterebbe a cascata su numerose attività. Oggi ho potuto vedere con i miei occhi quanto i cittadini e gli agricoltori per l’ennesima volta si siano schierati uniti per esprimere il loro no a questa eventualità. Nel prossimo consiglio comunale chiederemo all’attuale amministrazione quali siano gli sviluppi di questa preoccupante vicenda e come si sta muovendo per scongiurarla definitivamente”.
Una situazione che si dovrebbe risolvere nei prossimi mesi, nella speranza che una volta tanto la volontà dei cittadini venga tenuta in debito conto dalle forze politiche. Nel frattempo giungono notizie in merito all’indagine interna condotta dalla SOGIN e che al momento di andare in stampa ha comportato la sospensione cautelativa di tre dipendenti della società, la quale precisa che tali accertamenti non riguardano le attività legate al cosiddetto “decommissioning”, ovvero lo smantellamento degli impianti. Ovviamente sarà opportuno seguire attentamente la vicenda visto che la SOGIN è incaricata di predisporre scelte così cruciali per l’intera Italia.